La recensione della prima stagione di The Expanse, la serie tv prodotta da Syfy

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Torna la nostra rubrica Il Mondo delle Serie Tv e nel riproporla sulle nostre pagine vi parliamo della prima stagione di The Expanse, la sorprendente serie tv sci-fi prodotta da Syfy e trasmessa in Italia su Netflix.

Tratta dal romanzo firmato da Daniel Abraham e Ty Franck sotto lo pseudonimo di James S. A. Corey, la serie tv The Expanse, sviluppata dagli showrunners Naren Shankar, Mark Fergus e Hawk Ostby, si presenta come un prodotto sci-fi di ottima qualità il quale non disdegna una sottile, ma spiccata trama socio-politica, dove il Sistema Solare diventa location perfetta per intrighi e giochi di potere tra governi intergalattici.

La Trama

Siamo abbastanza lontani nel futuro, la Terra ha colonizzato buona parte dei pianeti del Sistema Solare, Marte non solo è abitata, ma presenta una popolazione in grado di tenere testa ai terrestri dal punto di vista bellico, i due popoli hanno raggiunto da anni una tregua pronta però a sgretolarsi alla prima occasione, essa è infatti minacciata continuamente dal degrado raggiunto da alcune ex colonie presenti su alcuni dei pianeti cosiddetti esterni.

La Recensione

Nonostante la trama sembra presentarsi semplice e talvolta poco originale, The Expanse brilla per la sua struttura narrativa avvincente, dove la sottotraccia socio-politica gioca un ruolo fondamentale nell’apprendimento da parte dello spettatore del vero messaggio lanciato dai produttori, ovviamente il tutto è ben coadiuvato da tanta azione, attori di qualità ed un discreto utilizzo degli effetti visivi, in alcune occasioni sublimamente superiori ad altri prodotti televisivi più famosi.

La prima stagione è composta da 10 episodi, i quali sembrano scivolare abbastanza scorrevolmente, pochi difatti sono i momenti di stanca narrativa; nel corso della stagione The Expanse riesce abbastanza discretamente ad intrecciare diverse linee temporali, alcune di queste atte a lasciar ben apprendere avvenimenti precedenti allo stato dei rapporti, ormai logori, tra terrestri, marziani, centuriani ed i cosiddetti terroristi dei pianeti esterni.

Il background di alcuni dei personaggi principali si presenta ben strutturato, a tal proposito The Expanse cerca, nella maniera meno caotica possibile, di mostrare al pubblico il numero maggiore di punti di vista differenti, in maniera tale da offrire una discreta comprensione della situazione socio-politica del Sistema Solare e dei suoi abitanti.

Abbiamo amato Thomas Jane nel piccolo capolavoro The Mist, forse di meno in The Punisher, ma di certo in The Expanse gioca un ruolo differente dal suo solito e soprattutto non privo di difficoltà, stiamo parlando difatti di un uomo che cerca in ogni modo di redimere una vita di errori, facendo l’unica cosa giusta nella sua vita, seguire le tracce di una ragazza scomparsa, che, a quanto pare sembra proprio al centro dell’intera storia.

Piace, forse di meno, ma piace, il ruolo da eroe senza macchia (o quasi) interpretato da Steven Strait, in molti lo ricorderanno (oppure no?!) per il ruolo da protagonista nel kolossal poco riuscito dal titolo 10.000 AC. Ovviamente c’è da aspettarsi il peso narrativo del suo personaggio che cresca esponenzialmente nel corso della seconda stagione.

Il cast presenta inoltre, come detto, nomi di pregevole fattura per una serie tv passata in Italia stranamente quasi inosservata, annoveriamo tra questi il sempre ottimo Jared Harris, Jay Hernandez (non siamo riusciti a capire la sua presenza in questa prima stagione) e Chad L. Coleman.

In definitiva attendiamo con buoni propositi la seconda stagione (programmata negli Usa da Syfy per febbraio 2017) perchè The Expanse si è presentata come una sorpresa positiva per il genere sci-fi televisivo, oramai troppo legato ai grandi fasti del passato di saghe come Star Trek e Battlestar Galactica.

Il Verdetto 7.5


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