I Medici 3: Recensione degli episodi 5 e 6

Gli episodi 5 e 6 della terza stagione di I Medici sono appena andati in onda su Rai 1. Ecco la nostra recensione delle puntate in questione, in attesa del gran finale di Mercoledì 11 dicembre.

Lo scorso martedì il bellissimo episodio numero 4 si era concluso con la morte di papa Sisto IV Della Rovere, acerrimo nemico di Lorenzo il Magnifico e la nomina di Girolamo Savonarola come priore dell’importante convento di San Marco, a Firenze.

Questa sera le vicende sono riprese proprio con le trame per l’elezione del nuovo successore di San Pietro. A spuntarla è stato Innocenzo VIII, favorito della famiglia Medici e interpretato da un ottimo Neri Marcorè. L’episodio si concentra proprio sui meccanismi dietro al conclave lo fa veramente bene, in maniera convincente. Tutti gli intrighi ed i sotterfugi sono mostrati in modi crudo e realistico, senza che si scada però nelle solite esagerazioni tipiche di molte serie storiche di stampo più anglosassone, come “I Borgia“.

Proprio nel contesto romano dell’elezione papale, il personaggio di Lorenzo cresce sempre di più. Gli scrittori della serie riescono a rendere chiari i moventi che animavano le mosse uno dei più grandi uomini politici di tutti i tempi. A tal proposito è emozionante, oltre che molto corretta storicamente, la continua allusione di Lorenzo alle “sorti d’Italia”. Statista lungimirante, Il Magnifico aveva capito che Firenze non sarebbe mai potuta rimanere una potenza, se la Penisola italiana fosse diventata succube dei paesi stranieri.

Il secondo episodio della serata della serata svela gli inganni con cui per anni i Medici avevano derubato le casse di Firenze, per poter portare avanti le loro ambizioni politiche e sviluppa in maniera decisa il personaggio chiave di Girolamo Savonarola, interpretato da un Francesco Montanari nettamente in crescita.

Questo episodio è ancor più bello del suo predecessore e riesce a far respirare allo spettatore il vero spirito di quell’epoca. Lorenzo inizia il suo rapido declino fisico, che lo porterà alla morte a soli 42 anni, lasciando alle spalle un vuoto incolmabile per Firenze e per l’Italia tutta. Savonarola oramai raccoglie sempre più proseliti nella sua predicazione contro gli abusi della Chiesa.

Lorenzo, con le sue trame politiche, finisce proprio per essere il bersaglio grosso delle prediche del frate ferrarese, in un fantastico mix tra religione e politica. Come la serie riesce a mostrare in maniera eccellente, il Magnifico non è infatti solo il corruttore del papa e il ladro dei fondi della città, ma è anche e soprattutto colui che ha, di fatto, trasformato la secolare repubblica fiorentina in una dittatura.

Lo scontro tra la ragion di stato e la real politik del Magnifico, contrapposto all’intransigenza morale e religiosa del Savonarola saranno oggetto degli ultimi due episodi di una serie, che oramai è più che evidente, sta regalando a noi italiani delle meravigliose serate di cultura.

Classificazione: 5 su 5.

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