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F1 – Il Film | recensione dell’adrenalinico film di Joseph Kosinski con Brad Pitt

Allacciate le cinture e preparatevi a farvi scompigliare i capelli da F1 – Il film, l’ultimo film diretto da Joseph Kosinski. F1 – Il film, con protagonisti Brad Pitt, Javier Bardem e Damson Idris, uscirà nei cinema italiani il 25 giugno distribuito da Warner Bros Entertainment Italia.

Conosciuto come “la più grande promessa mai realizzata“, Sonny Hayes (Brad Pitt) è stato il talento più cristallino della FORMULA 1 negli anni ’90, fino a quando un incidente in pista non ha rischiato di porre fine alla sua carriera.

Trent’anni dopo, Sonny si mantiene come pilota mercenario quando viene avvicinato dal suo ex compagno di squadra Ruben Cervantes (Javier Bardem), proprietario di una squadra di FORMULA 1 in difficoltà e sul punto di fallire. Ruben riesce a convincere Sonny a tornare in FORMULA 1 come ultima speranza per salvare la squadra e affermarsi come miglior pilota al mondo.

Sonny correrà al fianco di Joshua Pearce (Damson Idris), giovane talento esordiente determinato a dettare le sue regole all’interno del team. Ma mentre i motori ruggiscono, il passato riaffiora e Sonny si rende conto che in FORMULA 1 il tuo compagno di squadra rappresenta la tua concorrenza più spietata – e la strada verso la redenzione è qualcosa che non puoi percorrere da solo.

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C’è un momento, in F1 – Il film, in cui il silenzio del box si spezza con il rombo secco di un motore. È lì che capisci che non stai solo guardando un film: ci sei dentro. Joseph Kosinski, già maestro del dinamismo visivo in Top Gun: Maverick, porta la sua firma anche qui, ma stavolta sceglie la terra invece del cielo, non ci sono più due grosse ali  ma un unico alettone leggero e dinamico 

La sua regia è un atto di equilibrio tra spettacolo e intimità: ogni inquadratura è pensata per avvicinare lo spettatore al cuore pulsante della corsa, ma anche all’anima dei suoi protagonisti. Kosinski non si limita a mostrare la velocità, la fa sentire. Usa il montaggio come un cambio di marcia, alternando sequenze adrenaliniche a momenti di silenzio carico di tensione, come se ogni scena fosse una curva da affrontare con precisione millimetrica. La sua mano è invisibile ma presente, come un buon ingegnere di pista: non si vede, ma fa la differenza.

La fotografia, firmata da Claudio Miranda, è un capolavoro di immersione sensoriale. Non si limita a catturare la velocità: la scolpisce. Le camere montate sulle monoposto restituiscono una prospettiva brutale e viscerale, dove ogni vibrazione, ogni riflesso, ogni granello di gomma sull’asfalto diventa parte del racconto. I colori sono saturi ma mai eccessivi, con una palette che alterna il calore dei box al freddo tagliente dei circuiti. La luce non è solo un elemento estetico, ma narrativo: illumina le crepe nei caschi, le ombre nei volti, le traiettorie mentali dei piloti. È una fotografia che non accompagna la storia: la guida.

Brad Pitt è Sonny Hayes, un ex campione con le cicatrici del tempo e la fame di riscatto. Non è solo un pilota: è un uomo che corre per non fermarsi a pensare. La sua presenza è magnetica, ma non ingombra. Al contrario, lascia spazio alla tensione tra generazioni: Damson Idris, nel ruolo del giovane talento Joshua Pearce, è fuoco grezzo, impulsivo, affamato. La loro rivalità è il motore narrativo, ma anche un riflesso di due modi di vivere la pista: con esperienza o con incoscienza.

F1 | Il trailer del film

Javier Bardem, nei panni del team principale Ruben Cervantes, è il collante emotivo. Il suo sguardo è sempre un passo avanti, come se vedesse la gara prima che inizi. E poi c’è Kate, la direttrice tecnica interpretata da Kerry Condon: geniale, determinata, che in maniera molto lenta e afona, fa sentire la sua voce delimitando un circuito femminile all’interno di uno sport prettamente maschile. 

I dialoghi non cercano la poesia, ma la verità. Sono secchi, funzionali, come i comandi via radio tra pilota e box. Non brillano per originalità, ma colpiscono per autenticità. Quando Sonny dice: “Non corro per vincere. Corro per ricordare chi ero” non è solo una battuta, è una dichiarazione di identità.

E in un film dove il tempo si misura in millesimi, ogni parola pesa come un pit stop ben riuscito.

F1 è un film che si vive più che si guarda. Non reinventa il genere, ma lo spinge al limite, come una monoposto lanciata a 300 all’ora; una storia basata sulla tensione tra ciò che siamo stati e ciò che vogliamo ancora essere. È cinema che accelera, ma sa anche frenare nel momento giusto. F1 è un’esperienza da vivere in sala, con il cuore in gola e le mani strette ai braccioli. 


Recensione a cura di Matteo Mangiolino

F1 IL film | Recensione dell'adrenalinico film con Brad Pitt
formula 1 recensione

Regista: Joseph Kosinski

Data di creazione: 2025-06-24 17:14

Valutazione dell'editor
4.5

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