Das Boot: la recensione delle prime due stagioni

Das Boot serie - Recensione

Si è conclusa la seconda stagione di Das Boot, serie storica tedesca prodotta da Sky Germania e disponibile on demand su Sky Italia con le prime due stagioni complete. Ecco la recensione.

Das Boot, ambientata nella seconda guerra mondiale, è tratta dai romanzi di Lothar Gunther Buckheim.

LA TRAMA: 1942 – il giovane capitano di U-Boot Klaus Hoffman, rimasto alla deriva in mezzo al mare a causa di un ammutinamento dell’equipaggio, viene salvato dalla marina statunitense e portato a New York, dove gli americani cercano di estorcergli informazioni. Nel frattempo da La Rochelle, nella Francia occupata dai nazisti, un altro sottomarino parte proprio alla ricerca di Hoffman. Ma le cose non andranno come pianificato.

Das Boot non è certamente la prima serie che si occupa della seconda guerra mondiale, dei nazisti, gli americani, anche perchè si tratta di una storia che oramai dovremmo sapere a memoria. Il rischio della banalità è quindi altissimo, ma la buona notizia è che questa serie tedesca riesce a distinguersi alla grandissima, fornendo un taglio ed una prospettiva completamente nuove allo spettatore.

Das Boot innova un genere oramai trito e ritrito grazie a due elementi piuttosto innovativi. Anzitutto il focus è quasi esclusivamente sul mondo tedesco e non su quello americano, come abbiamo visto oramai migliaia di volte. I bravissimi attori (l’unico volto noto al grande pubblico è quello di Tom Wlaschiha, famoso per Game of Thrones) sono sconosciuti al pubblico italiano ma riescono a dare una straordinaria vitalità al racconto della vita del marinaio tedesco durante la Seconda Guerra Mondiale.

E a proposito di marina, la seconda grande novità introdotta da Das Boot è quella di occuparsi di una nicchia molto spesso trascurata dalla cinematografia sull’argomento: quella delle battaglie navali, dei sottomarini e, appunto, dei leggendari U-Boot.

Seppur non ambientata esclusivamente sotto l’atlantico, la gran parte della serie si svolge proprio dentro i sottomarini tedeschi e la vita a bordo, i pensieri, le paure e le speranze degli equipaggi vengono riprodotti con grandissima accuratezza e precisione. Gli sceneggiatori e gli scenografi si sono impegnati al massimo affinché tutto sembrasse il più autentico possibile e i risultati si vedono senz’altro.

Das Boot mostra come all’interno delle forze armate tedesche, lungi dall’essere un blocco monolitico che avallava ogni decisione del Fuhrer, esistevano moltissime divergenze di opinioni e scontri che, quando portati all’estremo, potevano sfociare in veri e propri ammutinamenti e ribellioni.

Infine un plauso finale per un comparto sonoro di alto livello, perfetto per accompagnare una serie a grande prevalenza marittima. In questo anche la sigla iniziale fa il suo dovere egregiamente, contribuendo a rendere Das Boot una serie straconsigliata a tutti, appassionati e non.

Classificazione: 4 su 5.


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