Cult Classics – La recensione di ANT-MAN (Peyton Reed – 2015)

ant-man recensione

Trama:

Scott Lang è un povero disgraziato appena uscito di prigione. Molto legato alla figlia Cassie, il povero Lang farebbe tutto per lei.

Si imbatte in Hank Pym e questi le propone di usare la sua tuta miniaturizzante per affrontare la minaccia rappresentata dal Calabrone.

Il nostro giudizio:

ultimo film della seconda fase del Marvel Cinematic Universe, Ant-man, come personaggio, nasce negli anni ’60 dalla fervida fantasia di Stan Lee, senza diventare mai una star dei fumetti. Sul grande schermo, però, centra il bersaglio e entra di di diritto nei grandi personaggi Marvel grazie anche a un film proletario nell’animo: il nostro eroe è un poveraccio che entra e esce di prigione e che ruba la tuta miniaturizzante dal vecchio proprietario, Hank Pym.

Il film colpisce per la sua leggerezza, diventando, di fatto, l’unico film puramente di commedia della Marvel, complice anche il regista che di commedie se ne intende molto, senza snaturare il personaggio e inserendolo anche nell’Universo Marvel con intelligenza.

Il film nasce da una produzione travagliatissima, soprattutto per quanto riguarda il regista che doveva essere il sopravvalutato Edgar Wright, autore anche della sceneggiatura. Il poveretto pensava di poter scrivere lo script con calma, ma la Marvel non aveva tempo da perdere, gli ha tolto la regia, affidata poi all’artigiano Peyton Reed, ha fatto rimaneggiare il copione da Adam McKay e il film è potuto uscire puntuale.

Sebbene il film abbia perso la possibile originalità della regia di Wright, Reed si è nascosto al servizio del personaggio e della storia, dando ampio risalto alle sue potenzialità, senza virtuosismi, ma aperto al sense of wonder che il film mantiene.

Ottimi tutti gli interpreti, su cui spicca il veterano Michael Douglas e il bravissimo Paul Rudd che ha fatto suo il personaggio di Ant-man, dando al supereroe “quella faccia un po’ così”. Discreta Evangeline Lilly che, dopo Lost, non ha ancora trovato il suo posto nel cinema.

Il film di Ant-man colpisce nel segno, creando un eroe proletario, simpatico, divertente. Il film è stupefacente, soprattutto nel comparto degli effetti speciali e della fotografia che, malgrado le piccole dimensioni, è riuscita ad essere efficace. Un altro capolavoro Marvel, da vedere assolutamente in 3D!

Ottimo il responso del pubblico che ormai andrebbe a vedere un film Marvel anche se girato da Sokurov e positivo, ma più tiepido, quello della critica che non ha perdonato la sparizione di Wright dalla regia.

Ci aspetta un secondo film sul piccolo supereroe: Ant-man & The wasp, in uscita il 6 luglio 2018, sebbene lo rivedremo nel cast del prossimo Captain America: Civil war.

Cast:

il regista Peyton Reed è un onesto artigiano che, però, raramente delude le aspettative. Di lui ci piace ricordare i bellissimi Abbasso l’amore – Down with love con Ewan McGregor e la Zellweger e Ti lascio, ti odio, ti…, suo capolavoro che sotto una patina comedy ha un sapore amarissimo e dolente. Prima del suo prossimo Ant-man & The wasp lo potremo ammirare in Ellen more or less, film per la tv su una donna che dimagrisce tantissimo e si reinventa.

Paul Rudd è un dotatissimo attore che, per questo film, ha avuto anche il ruolo di sceneggiatore. Protagonista di molte commedie modeste come Role model o Molto incinta, lo vedremo prossimamente in An ideal home con Steve Coogan per la regia di Andrew Fleming. Come sceneggiatore, ha assicurato la sua collaborazione sullo script del seguito di Ant-man.

E’ bello rivedere Michael Douglas in un ruolo di ampio respiro dopo alcuni film molto mediocri. Douglas è un’istituzione del cinema americano e, tra i suoi tantissimi lavori, ci piace ricordare l’iconografico ruolo di Liberace in Dietro i candelabri, film troppo sottovalutato. Lo vedremo ancora in Unlocked, con Noomi Rapace e Orlando Bloom per la regia del veterano Michael Apted.

Vorrei mettere sotto il riflettore la sceneggiatura, rimaneggiata ma comunque molto valida. Tra i tanti, merito va dato al bravissimo Adam McKay di cui abbiamo potuto vedere quest’anno La grande scommessa, sempre con lui sullo script. Vi consiglio anche il corto Mexican Donald Trump, sempre da una sua sceneggiatura.

Pochissimi i premi per questo sottovalutato film, che meritava almeno la candidatura agli Oscar per gli stupefacenti effetti speciali. Tra gli altri citiamo una candidatura ai BAFTA per gli effetti speciali e la vittoria di un premio per la Georgia film critics association.

La scena da incorniciare:

scena da urlo è lo spettacolare e inatteso combattimento con Falcon che inserisce prepotentemente il personaggio nell’Universo Marvel.

Stupefacente ma anche molto ironico il combattimento finale su un trenino elettrico, vero virtuosismo registico e di effetti speciali.

Ecco il trailer e le due scene su citate:

[youtube]https://www.youtube.com/watch?v=nbcbZlAbg9w[/youtube]

[youtube]https://www.youtube.com/watch?v=EIrsOg9Wqp8[/youtube]

[youtube]https://www.youtube.com/watch?v=fLiiefR9AXo[/youtube]


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