Presentato in anteprima al Taormina Film Fest, Come Fratelli diretto da Antonio Padovan con protagonisti Pierpaolo Spollon e Francesco Centorame arriva il 26 giugno nelle sale italiane, distribuito da 01 Distribution.
Due amiche inseparabili, a cui il destino regala la gioia di una gravidanza vissuta insieme, vengono strappate alla vita da un tragico incidente. I loro mariti, incapaci di affrontare da soli il dolore e la sfida di essere padri e vedovi, decidono di allearsi e aiutarsi a vicenda per crescere i figli. Nasce così una nuova famiglia, certo anomala, ma sorprendentemente affiatata e pronta a sfidare ogni pregiudizio.
Come fratelli | la nostra recensione
Dopo aver esordito con il curioso e poetico Finché c’è prosecco c’è speranza (2017) e aver consolidato il suo stile con Il grande passo (2019), una commedia agrodolce sull’utopia e i legami familiari, Antonio Padovan torna sul grande schermo con Come fratelli, un film che conferma la sua sensibilità nel raccontare le relazioni umane.
Una storia apparentemente semplice, raccontata dal punto di vista di due uomini, amici ed entrambi vedovi che si ritrovano a crescere insieme i propri figli. Il tema potrebbe sembrare già visto e affrontato banalmente sul grande schermo, ma Padovan riesce a dargli una chiave di lettura autentica. Grazie a una regia discreta e ad una sceneggiatura curata da Martino Coli che, con la sua penna stilistica ironica e leggera ma allo stesso tempo di grande impatto relazionale, definisce senza forzare mai la mano dei dialoghi naturali e mai retorici, scandendo un ritmo narrativo ben calibrato, instaurando un equilibrio tra risata e commozione.

Seguendo una sceneggiatura così diretta ed efficace Padovan dirige un cast giovane e totalmente in focus. Pier Paolo Spollon interpreta Alessandro, un uomo che dietro una maschera di leggerezza e ironia, nasconde una fragilità profonda che viene compensata dall’amico Giorgio interpretato da Francesco Centorame, che costruisce un personaggio apparentemente più rigido, ma altrettanto sfaccettato. La sua interpretazione trattenuta e a tratti pudica riesce a trasmettere con forza il peso del dolore e della responsabilità. I due attori così diversi definiscono personaggi che si compensano durante il viaggio dando vita a una relazione credibile, fatta di conflitti, complicità e trasformazioni silenziose che generano un’unione fraterna la quale viene spezzata da Ludovica di Martino, che attraverso un ruolo quasi defilato riesce a lasciare un’impronta significativa all’interno del rapporto a tratti morboso dei due personaggi, definendosi inizialmente un elemento di divisione ma anche di unione.
Il tutto viene contornato dalla fotografia di Nicola Saraval, il quale attraverso le luci calde, i paesaggi veneti e le semplici inquadrature intime contribuisce a creare un’atmosfera accogliente, quasi domestica. È una fotografia che non cerca di stupire, ma di accompagnare e di far sentire lo spettatore parte di quella piccola famiglia improvvisata.
Come fratelli è un film che parla di perdita, ma anche di rinascita. È una storia che non ha bisogno di alzare la voce per farsi ascoltare. E Padovan, ancora una volta, dimostra di saper raccontare l’animo umano con uno sguardo gentile e sincero, quella gentilezza e sincerità che non siamo più abituati a vedere, in un mondo dove essere gentili è quasi un difetto invece di essere un pregio di cui andare fieri.
Come Fratelli | trailer
Come fratelli | recensione del film con Pierpaolo Spollon e Francesco Centorame

Regista: Antonio Padovan
Data di creazione: 2025-06-24 16:47