La Bottega del Cineasta – Gesù di Nazareth, The Danish Girl e Palcoscenico

Tutti i giorni, per molte ore al giorno, noi di Universal Movies vediamo tantissimi film per consigliarvi al meglio nelle vostre scelte cinematografiche.

Molti film ricevono una recensione tutta loro, ma alcuni di questi, vuoi perchè vecchi, vuoi perchè inediti, troveranno spazio in questo posto con un piccolo commento sul film e un giudizio; siamo lieti di presentarvi quindi la nuova rubrica che prende il nome di La Bottega del Cineasta.

Speriamo che possa servirvi e che possa divertirvi.

  • Gesù di Nazareth di Franco Zeffirelli – Potente rievocazione storica in un genere di film che oggi sarebbe improponibile. Cast stellare come pochi (Anne Bancroft, Laurence Olivier, Ernest Borgnine, Christopher Plummer, James Mason, Anthony Quinn per citarne solo alcuni), fotografia azzeccata e una certa adesione al vero di Zeffirelli che si dimostra regista importante e capace. Bellissime le scene di masse e ipnotico il protagonista Robert Powell che risulta credibile come pochi altri. Quattro ore e mezza di goduria cinematografica. Voto 8
  • The danish girl di Tom Holland – Anche per questo film voglio sottolineare soprattutto la bravura degli attori che sono veramente la trave portante del film. La Vikander, giustamente premiata con l’Oscar, disegna una moglie devota ma anche di forte tempra. Eddie Remayne in una performance superba, sempre sul baratro del trash, ma mantenendo miracolosamente l’equilibrio. Sicuramente va premiata la capacità di mettersi in gioco come pochissimi attori riuscirebbero a fare, DiCaprio compreso. Stupenda la fotografia e magistrale la regia. Da vedere la scena in cui il protagonista va in un peep show e copia le movenze dalla donna dietro il vetro. Vero cinema! Voto: 8
  • Sex Pistols – Oscenità e furore di Julian Temple – Documentario potente che racconta la storia di uno dei gruppi più amati ma anche più criticati della storia, raccontato proprio dai protagonisti. Completamente contestualizzato al periodo storico in cui sono avvenuti i fatti, Temple racconta un pezzo di England mescolando interviste, concerti di repertorio e immagini da varie fonti creando un affascinante caleidoscopio che appassiona anche se non si conosco i Sex Pistols. Sublime.  Voto: 8
  • The duke of Burgundy di Peter Strickland – Comparso di sfuggita al Torino Film Festival di due anni fa, il film racconta, in un mondo popolato da sole donne, il rapporto morboso di una coppia. Ne racconta le abitudini, le vessazioni, le passioni e i tradimenti. Se il film affascina da subito per la trama originale, in realtà sul finale si affievolisce perdendo di potenza. Magistrale la fotografia che disegna un ambiente senza tempo specifico e fantastica Sidse Babett Knudsen, giustamente premiata al festival, che interpreta una donna forte ma romantica, stanca e con uno sguardo pazzesco. Da recuperare. Voto: 7
  • Palcoscenico di Gregory LaCava – Quando Ginger Rogers non lavorava con Fred Astaire, si dedicava a commedie come questa che, malgrado il tono leggerissimo, ha una trama molto bella e un’interpretazione magistrale di Katharine Hepburn. 4 le candidature agli Oscar per un film che descrive in maniera intelligente la difficoltà di sfondare nel mondo dell’intrattenimento negli anni ’30. La Rogers non balla quasi mai, ma incanta con una recitazione scatenata. Voto: 7

Ecco un paio di trailer dei film su citati:

[youtube]https://www.youtube.com/watch?v=P-xIMBnclyA[/youtube]

[youtube]https://www.youtube.com/watch?v=OXyf4jKtrSo[/youtube]

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