American Horror Story: Apocalypse, la recensione dell’ottava stagione

AMERICAN HORROR STORY APOCALYPSE

La popolare serie tv American Horror Story ha raggiunto l’ottava stagione, il cui titolo è Apocalypse. Questa è la recensione.

Un’esplosione nucleare porta il caos negli Stati Uniti. La popolazione viene decimatam e i pochi superstiti hanno scelto di nascondersi sottoterra in basi segrete, cercando di sopravvivere.

Il Commento

Ryan Murphy è un genio, e questo è un fatto ormai assodato. Lo showrunner è un maestro nello sparigliare le carte, incantare il proprio pubblico, per poi fargli vedere altro.

Presentata come una stagione cross-over tra Murder House e Coven, i nuovi episodi di Apocalypse in realtà inglobano anche alcuni piccoli elementi di Hotel, portando però avanti una narrazione che può essere seguita senza aver visto le stagioni precedenti.

Parlavamo della genialità di Murphy e della sua capacità di parlare d’altro: benchè Apocalypse posso sembrare un racconto di sopravvivenza post-apocalittico, in realtà racconta della nascita dell’Anti-Cristo, del suo percorso umano, e dei suoi piani per l’umanità.

American Horror Story 8 è un racconto di crescita, una lotta tra il Bene e il Male, lo spaccato di una società che cerca di sopravvivere, ma anche il sequel di due stagioni molto belle che porta in scena una retrospettiva sull’intero show molto interessante.

Tra i membri del cast, sempre di livello recitativo incredibile, ci piace salutare il ritorno della magnifica Jessica Lange che, con poche scene, riesce a farci capire cosa vuol dire recitare e la sempre perfetta Sarah Paulson. L’attore Cody Fern, nuova entrata nel cast, colpisce per il suo aspetto angelico e infernale insieme, per il suo look androgino e disturbante, veramente azzeccato.

Rispetto alle stagioni precedenti, si segnala un abbassamento del livello dell’aspetto puramente gore: certo, il sangue scorre a fiume, ma questa volta la regia è più interessata alla trama che alla violenza, e questo non è un difetto.

Il difetto più grosso, a nostro avviso, sta nel senso generale del sotto-testo, che è quello di umanizzare Satana, l’Anti-Cristo e tutta la cultura satanista, dandole una parvenza di quotidianità. Questo processo ingloba anche altre serie televisive, come Lucifer e, soprattutto, Le terrificanti avventure di Sabrina, le quali hanno in comune il tentativo di legalizzare moralmente la cultura satanista.

American Horror Story si conferma una serie televisiva di altissimo livello, soprattutto per gli amanti della buona recitazione e della scrittura di classe. Rispetto alle due ultime stagione appare un po’ meno originale e tagliente, ma rimane sempre molte spanne sopra la maggior parte delle serie che passano in televisione.


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