Alita – Angelo della Battaglia, la recensione del film di Robert Rodriguez

ALITA ANGELO DELLA BATTAGLIA

Ospiti della sala multimediale della 20Th Century Fox, abbiamo assistito alla proiezione in 3D di Alita – Angelo della Battaglia, film di Robert Rodriguez. Questa la recensione.

Anno 2563, sono passati più di duecento anni dalla grande battaglia che ha sconvolto il pianeta Terra. Il Dottor Ido (Christoph Waltz) rinviene il “core” di un Cyborg fra i rifiuti. Accortosi che i poveri resti sono ancora vivi, decide di portarli nel suo laboratorio e li unisce ad un corpo robotico. La mattina dopo una ragazza si sveglia in un letto, aperti gli occhi si rende conto di avere un delle mani non proprio umane. Non ricorda chi sia e da dove venga ed accetta di buon grado il nome che Ido le dà. Alita (Rosa Salazar) inizia così una nuova vita, cercando il suo posto nel mondo che le sembra alieno e distante.

Recensione

Adattamento cinematografico dell’omonimo manga di Yukito Kishiro del 1990, la pellicola sbarca al cinema in pompa magna facendo seguito a mesi di trailer ed una campagna promozionale a tutto tondo da parte della FOX.

Il progetto nasce grazie all’intuito di James Cameron che, imboccato da Benicio Del Toro, inizia a pensare alla realizzazione del film già nel 2000. Alita resta nel cassetto per circa 15 anni a causa di altri lavori in cui Cameron è stato coinvolto, fra cui Avatar. Il regista però non lo abbandona ma continua, anzi, ad elaborarlo e rielaborarlo, fino a quando affida a Robert Rodriguez il compito di riassumere le oltre 600 pagine di sceneggiatura che fino a quel momento erano state scritte, dandogli poi l’incarico di dirigere la pellicola.

Alita è un film visionario, di impatto. Gli effetti speciali sono di ottimo livello ed il 3D è ben realizzato, dando alla visione di insieme un tocco di una qualità unica. A differenza di film come quelli dell’universo di Transformers, qui la CGI è fluida e non appesantisce la visione, anzi.
Belle le ambientazioni e la fotografia. La colonna sonora si fonde con buon ritmo alle sequenze ed il ritmo degli eventi.

La storia, ahinoi, risulta poco convincente, e la protagonista (Rosa Salazar) è poco incisiva, nonostante la sua recitazione sia comunque buona. Alcuni aspetti dei personaggi, ed alcune situazioni avrebbero meritato un approfondimento maggiore. Vogliamo immaginare che la necessità di introdurre vicende e situazioni complesse, restando nella durata delle due ore, possa aver obbligato il filmmaker ad operare dei tagli che in qualche modo hanno pregiudicato il risultato finale, che resta comunque valido e godibile.

Christoph Waltz fa il suo, come lo fanno sia Jennifer Connelly (Chiren) che il vincitore del Golden Globe 2019, Mahershala Ali (Vector). Degne di nota le interpretazioni da comprimari di Ed Skrein (Zapan) e di Jackie Earle Haley (Grewishka).

Un po’ favola ispirata a Pinocchio, un po’ Gigante di Ferro condito da una delicata storia d’amore, Alita – Angelo della Battalia è promosso, ma non a pieni voti, aspettiamo quindi di vedere il prossimo capitolo dove, probabilmente, sarà più facile dare maggior risalto alla storia, avendo già introdotto gli elementi narrativi salienti con questo primo assaggio.

Il consiglio che vi diamo è quello di godersi la proiezione in una sala moderna, con impianti audio adeguati e in 3D.

P.S. Sono già previsti due sequel, di cui non si conoscono ancora le date, quindi Stay Tuned!!


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