La retrospettiva horror di questo Torino Film Festival 2019 è molto bella e molto variegata. Oggi vi proponiamo la recensione del film Suspense, il cui titolo originale è The innocents, girato da Jack Clayton e interpretato da Deborah Kerr.
Una governante raggiunge una casa in campagna per accudire due bambini. La precedente governante e il giardiniere sono morti in circostanze misteriose. La governante inizia a convincersi che i due bambini sono posseduti dai due amanti morti.
COMMENTO
Il film di Jack Clayton, girato in uno splendido bianco e nero datato 1961, è un pilastro del cinema dell’horror. Il regista ha girato poche pellicole, tra cui Il grande Gatsby del 1974 e Qualcosa di sinistro sta per accadere. Per rendere iconica questa pellicola, il regista si è affidato all’interpretazione di Deborah Kerr, grandissima attrice che molti di voi avranno notato in Il re ed io, Narciso nero e Da qui all’eternità.
Suspense può vantare, tra gli sceneggiatori, anche la firma del grande Truman Capote. La storia è intensa e accattivante, il punto di vista è quello della governante, a tal proposito il pubblico non può avere certezze se ciò che ella vede sia reale o frutto della sua immaginazione.
L’atmosfera della pellicola è magistrale ed ha ispirato numerosi film a venire, tra cui ricordiamo The others, con Nicole Kidman, molto simile per atmosfera a questo film. L’arredamento gotico, l’ambientazione sinistra, i sussulti e i rumori fanno di Suspense un capolavoro del cinema horror.
Certo, all’occhio moderno, può apparire poco spaventoso o un po’ ingenuo ma il film di Clayton è una grande opera che deve essere omaggiata per aver anticipato i tempi. Attenzione al finale, uno dei rari casi in cui un horror degli anni ’60 finisce drammaticamente male.