Venezia 73 – La recensione di Nocturnal Animals, di Tom Ford

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Nocturnal Animals è un film di Tom Ford, interpretato da Amy Adams, Jake Gyllenhaal, Michael Shannon, Aaron Taylor-Johnson, Isla Fisher e Laura Linney. Presentato in concorso alla 73. Mostra Internazionale d’Arte Cinematografica di Venezia.

La trama

Susan Morrow, una mercante d’arte di Los Angeles, conduce una vita agiata ma vuota insieme al marito Hutton Morrow. Durante un weekend, mentre Hutton è via per un viaggio di lavoro, Susan trova un pacco inaspettato nella cassetta delle lettere. È un romanzo intitolato Nocturnal Animals, scritto dal suo ex marito, Edward Sheffield, con cui Susan non ha contatti da anni. Insieme al manoscritto c’è un biglietto di Edward che incoraggia Susan a leggere il libro e a chiamarlo durante la sua visita in città. Sola nel suo letto, di notte, Susan si immerge nella lettura. Il romanzo è dedicato a lei, ma il contenuto è violento e devastante.

Susan è molto colpita dalla scrittura di Edward e non può fare a meno di ricordare i momenti più intimi della loro storia d’amore. Cercando di guardare dentro se stessa oltre la superficie patinata della sua esistenza, Susan vede sempre più chiaramente come quel libro sia il racconto di una vendetta, che la costringe a rivalutare le scelte fatte e risveglia in lei una capacità di amare che temeva di aver perso, mentre la storia procede verso una resa dei conti che riguarderà sia l’eroe del romanzo che lei.

Il film

La seconda prova alla regia dello stilista Tom Ford, dopo il convincente A single man, era attesa da molti, così come in molti si chiedevano cosa potesse offrire di nuovo al pubblico. Ebbene, con Nocturnal Animlas, Ford si dimostra un regista capace di scandagliare la mente e l’animo umano, tra rimpianti, disperazione, dolore e vendetta, ma anche di lealtà, dedizione e amore (parole del regista).

Con uno stile estetico, ma non estetizzante, Ford costruisce un film dalla doppia anima: da una parte abbiamo Susan, algida e infelice nella sua attività di mercante d’arte e nella vita coniugale, abituata a vivere nel lusso. Lei soffre di insonnia, e per questo il suo ex compagno Edward la definisce “animale notturno”. Ma gli animali notturni sono anche quelli che popolano il romanzo di Edward e che lei legge immaginandosi proprio quest’ultimo nei panni del protagonista.

Così, insieme alle scene plumbee e fumose che contestualizzano il personaggio di Susan (sempre all’interno di un contesto architettonico elegante e altezzoso), assistiamo anche all’altra anima del film, quella caratterizzata dalla messa in immagini del romanzo stesso, ovvero ciò che Susan immagina leggendo il manoscritto; qui, a farla da padrone, sono i paesaggi aridi e desertici del Texas, luogo di perdizione e di perdita.

A mano a mano che il film procede, questo dualismo narrativo si intreccia anche con i flashback di Susan che ricorda la storia d’amore avuta con Edward: il film si colloca dunque in una dimensione che è al contempo di finzione e di realtà, di immagini mentali e di ricordi, di vita e di morte. E alla fine, il tutto assume la parvenza di una vendetta, come dimostra l’ultima scena: e quella dedica sul manoscritto, “Per Susan”, diventa così una dichiarazione per nulla felice.

Ma Nocturnal Animals, dietro la superficie da thriller, parla soprattutto dei corpi, perché è essenzialmente un film sui corpi: corpi levigati come quello di Susan, visto diverse volte sotto la doccia o in vasca come se volesse lavarsi di un peccato commesso, oppure sfatti come quelli delle donne che ballano una sorta di burlesque durante i titoli di testa. Poi ci sono i corpi dei cadaveri, così reali eppure così artefatti come in una performance di arte contemporanea.

Nocturnal Animals è un film forte eppure trattenuto che ha la sua forza nel non mostrare, nel raggelare la violenza attraverso le ombre e il buio; peccato per il personaggio interpretato da Shannon che eccede e sfonda nella caricatura.

Voto: 8

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