[TFF34] – La recensione di Sully, il nuovo film di Clint Eastwood

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Nell’edizione numero 34 del Torino Film Festival, abbiamo visto per voi il nuovo film di Clint Eastwood, con Tom Hanks nei panni del pilota Chesley “Sully” Sullenberger e Aaron Eckhart in quelli del co-pilota Jeff Skiles, prossimamente nelle sale italiane a metà dicembre.

Nel 2009, un aereo che aveva appena decollato dall’aeroporto di La Guardia, con 155 passeggeri a bordo, si trova improvvisamente ad avere entrambi i motori distrutti da uno stormo di uccelli. Il pilota dell’aereo, Sully, riesce a far atterrare il veivolo sul fiume Hudson, senza avere nessuna vittima. Ma la compagnia aerea e quella assicurativa vogliono trovare per forza un capro espiatorio…

Clint Eastwood continua la sua sequenza di film formalmente impeccabili, e continua a dirci che l’America è il più grande paese del mondo, ma è anche quello con i più grossi difetti. Il dramma dell’atterraggio di emergenza viene raccontato, nella pellicola, tre volte: la prima già durante i titoli di testa e le altre due durante il film, aggiungendo sempre qualche tassello alla vicenda.

Il film, a differenza di tante altre opere, mostra come in questo caso specifico tutto abbia funzionato alla perfezione. Ottima la preparazione dei piloti, eccellente l’intervento delle forze di supporto e delle squadre mediche e di pronto soccorso, portando a casa tutti i passeggeri illesi. Eastwood con questo film sembra volersi chiedere, in casi come questi, è per forza necessario dover trovare un colpevole? E’ possibile che ormai siamo talmente abituati a vedere il Cattivo che, se non c’è, dobbiamo crearlo noi?

Il tutto si risolve durante un processo che approfondirà il solco tra i computer e l’esperienza umana. Bravissimo Tom Hanks, nell’ennesima prova magistrale, soprattutto per l’aderenza al personaggio, il favoloso pilota Sully, anche produttore del film, che era presente in sala durante la proiezione a Torino, con la moglie, dove abbiamo potuto vedere la notevole somiglianza nei gesti e nello stile.

Aaron Eckhart svolge il suo compito e Laura Linney, che interpreta la moglie, sembra totalmente sprecata. A corollario, uno stuolo di bravi caratteristi presi dalle serie Tv: Valeria Mahaffey da Desperate Housewives, Mike O’Malley da Glee, Anna Gunn da Breaking bad e tantissimi altri, confermando come le serie tv siano ormai il nuovo bacino di talenti.

Eastwood mantiene uno stile classico, solido, senza sbavature, senza una sola scena inutile. Bellissime le scene di incidenti aerei che il protagonista sogna. Sugli effetti speciali, invece, si poteva fare di più, soprattutto nella scena dell’ammaraggio.

L’unico difetto è legato alla storia. In un evento come questo, in cui tutto è andato bene, non si poteva contare sull’effetto drammatico e, difatti, il film pecca un po’ di pathos ma è un difetto minimo in un’opera piccola ma solida, di quelle come ormai non se ne vedono più. Bravo Clint, rimani sempre il migliore.

Voto: 8

Ecco due trailer del film:


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