[Recensione] X-Men: Apocalisse, il cinecomic diretto da Bryan Singer

Questa notte vi offriamo la recensione di X-Men: Apocalisse, il nuovo prequel della saga originale X-Men ancora una volta diretto da Bryan Singer, oramai un padre per i tanto amati mutanti della Marvel.

Il mondo dei cinecomics oramai ha conquistato Hollywood, che si tratti di Marvel Cinematic UniverseDC Extended Universe o Universo Cinematografico X-Men, l’obiettivo di fa cinema di questo genere è sempre lo stesso: divertire il pubblico con la speranza di fare una barca di soldi grazie ad una marea di effetti speciali e l’amore dei fan per gli interpreti dei singoli universi narrativi, X-Men: Apocalisse, a tal proposito, non fa eccezioni e sfrutta questi due elementi per cercare di vincere la sua personalissima sfida.

Bryan Singer torna nuovamente ad attingere dal suo amore per i fumetti X-Men per dirigere quello che può essere considerato un capitolo di transizione narrativa tra quello che è l’originale timeline aperta negli anni duemila con X-Men e quella tutta nuova lanciata da Matthew Vaughn nel 2011 con X-Men: L’Inizio, un’opera registica la sua non priva di insidie che rischia più volte di mandare in paranoia anche i fan più attenti.

Se con X-Men: L’Inizio e X-Men: Giorni di un Futuro Passato abbiamo assistito ai primi screzi tra mutanti ed umani, con X-Men: Apocalisse la razza umana passa in secondo piano, essa è difatti fuori dalla narrazione, il regista concentra il suo sforzo registico in quella che sembra una sorta di Civil War degli X-Men con il dio Apocalisse a far pendere l’ago della bilancia da un lato o l’altro della contesa, forse un limite per una pellicola che puntava ad essere narrativamente più avvolgente.

Se la caratterizzazione di alcuni personaggi impressiona per profondità (vedi Magneto e Professor X), lo fruttamento delle potenzialità di un villain come Apocalisse non può che deludere, esso risulta piatto e la sua mitologia poco curata. Poco avvincenti le versioni più giovani di personaggi famosi come Jean Grey e Ciclope, difficile empatizzare con una Tempesta poco credibile, così come quasi “dovuto” il cammeo di Wolverine.

Lo spettacolo visivo è chiaramente impressionante, X-Men: Apocalisse da questo punto di vista non delude, e non poteva essere altrimenti, il cinecomic di Singer sfrutta al meglio tale potere, spesso per celare alcuni buchi narrativi, altre volte semplicemente per rendere meno deludenti momenti fin troppo piatti, ma soprattutto perchè con un personaggio come Apocalisse, sembrava d’obbligo esagerare, e farlo bene.

Il cast è fin troppo esteso per poter dare un parere su tutti, ci limitiamo quindi a dare la lode a Michael Fassbender e James McAvoy, oramai straordinari nel prendere le redini di due grandi attori come Ian McKellen e Patrick Stewart; celebriamo il solito talento di Jennifer Lawrence e sottolineamo la delusione per coloro che hanno avuto una possibilità, ma l’hanno sfruttata non al massimo delle proprie possibilità, Sophie Turner, Tye Sheridan e Alexandra Shipp su tutti.

Il Nostro Verdetto 7-

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