[Recensione] Where to invade next, il nuovo film diretto da Michael Moore

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In questi giorni é presente nelle sale un controverso film “Where to invade next”, il nuovo documentario del regista statunitense Michael Moore, un lavoro irriverente in cui tenta di ritrovare il vero senso del sogno americano in altre Nazioni, invadendole.

michael moore filmGli Stati Uniti sono ancora il Paese in cui chiunque può realizzare i propri sogni e può diventare quello che vuole? Ci si indebita per poter studiare nei migliori college del mondo, eppure non sono al primo posto per l’istruzione, anzi sono in top 10 per quanto riguarda l’obesità infantile. Cosa sta succedendo alla Nazione a stelle e strisce, il regista Michael Moore intraprende un viaggio per rubare l’eccellenze degli altri Paesi.

Il suo viaggio inizia in Italia, a Firenze dove incontra i coniugi X che lo illuminano sul panorama delle ferie pagate (ovviamente per chi ha un contratto regolare come lavoratore dipendente) e della tredicesima, oltre ai giorni a disposizione durante la maternità e i 15 giorni per la licenza matrimoniale; non totalmente convinto si dirige alla fabbrica Lardini, maggior produttrice tessile per marchi di moda, e scopre dalle parole dei titolari quanto sia importante concedere le ferie e quindi la libertà ai dipendenti affinché possano essere felici, anche se questo significa pagare più tasse per i titolari dell’azienda. In Ducati non cambia il discorso, anzi confrontandosi con un operaio sindacalista scoprirà quante lotte si siano precedute per arrivare ai risultati attuali.

where to invade nextIn Francia scoprirà i menù gourmet previsti all’interno delle scuole elementari, e come il menù settimanale sia scelto con attenzione dopo un incontro tra dirigente scolastico, chef e nutrizionista. Nessun bambino soffre di obesità, durante il pranzo imparano a condivisione del cibo e come dev’essere un’alimentazione ben bilanciata, oltre a non bere Coca cola come avviene invece per i loro colleghi americani, nella loro alimentazione non è previsto nè l’hamburger nè le patatine fritte.

I cugini francesi “superano” gli americani anche per l’educazione sessuale che riservano ai loro ragazzi, infatti in Francia i casi di maternità adolescenziale sono un terzo rispetto agli Stati Uniti. E se studiare negli Stati Uniti molte volte diventa sinonimo di debito, in Slovenia l’università è gratuita, tanto che alcuni ragazzi americani hanno scelto di trasferirsi per poter completare gli studi anche perché fortemente indebitati con il governo statunitense.

In Finlandia cercherà di rubare il miglior sistema d’istruzione al mondo, in cui i bambini apprendono tra le mura scolastiche tra le 3 e le 4 ore massimo, per poi dedicarsi all’essere bambini, e non a fare i compiti a casa (non esistono!!!). Gli studenti finlandesi sono tra i più eccellenti, anche se non hanno schede valutative che ogni mese li preparano ma sono in grado di parlare in media tra le 3 e le 4 lingue straniere.

Impagabile é il confronto con il sistema carcerario norvegese, basti solo pensare all’isola prigione di Balstøy o al carcere di Halden, prigione di massima sicurezza dove sono presenti biblioteche, sale di registrazioni per l’etichetta musicale nata in prigione, definita come la “prigione più umana”, sicuramente ben diversa dalle prigioni statunitensi.

In Islanda Moore scoprirà il valore della collettività, di come le donne siano presenti e decisive nell’amministrazione del Paese (nel 1980 è stata la prima Nazione ad eleggere il primo Presidente donna), mentre gli Stati Uniti sono un Paese più individualista, in Islanda si dà più importanza alla collettività, aleggia sempre un “noi” che prevarica sull “io”.

Il sogno americano vive ovunque tranne in America. Tutte le buone idee delle altre Nazioni vengono dagli Stati Uniti.

Non avevamo bisogno di invadere, bisognava andare agli oggetti smarriti.

Il nostro parere: 7+

La provocazione di Michael Moore é quella di fare un film sugli Stati Uniti senza girare alcuna scena sul suolo americano, ma allo stesso tempo il regista regala 120 minuti esilaranti nei panni di un “invasore” pacifico, incontrerà Presidenti di Stato, Ministri dei Paesi occupati dove cerca di rubare ciò che li rende migliori.

“Where to invade next” é attualmente nelle sale italiane distribuito da Nexo Digital e Good Films, su http://www.nexodigital.it/where-to-invade-next/ potrete trovare la sala più vicina a voi.


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